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Minacce a Berlusconi, Bossi e Fini "Lasciate la politica e il primo si consegni alla giustizia comune. In quella comunista sentenza inevitabile" Una lettera firmata Brigate rivoluzionarie consegnata al quotidiano Il Riformista 2009-10-17 |
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per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.corriere.it2009-10-17 Una lettera firmata Brigate rivoluzionarie consegnata al quotidiano Il Riformista Minacce a Berlusconi, Bossi e Fini "Lasciate la politica e il primo si consegni alla giustizia comune. In quella comunista sentenza inevitabile" * NOTIZIE CORRELATE * "Possibili gesti violenti di mitomani". Dai Servizi allarme per il premier (15 ottobre 2009) ROMA - Il quotidiano "Il Riformista" ha ricevuto una lettera contenente minacce nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del presidente della Camera Gianfranco Fini e del leader della Lega Umberto Bossi. A confermarlo è stato il direttore Antonio Polito. Nella missiva, firmata Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente, si indicava le 23:59 di venerdì come termine ultimo entro i quali i tre esponenti politici avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni. "Lasciate la politica e il primo (Berlusconi ndr) si consegni alla giustizia comune perché in quella comunista la sentenza sarà inevitabile", si chiude il messaggio consegnato alla Digos di Roma. SPEDITA DA MILANO L'8 OTTOBRE - La lettera è stata spedita da Milano l'8 ottobre, all'indomani della decisione della Corte costituzionale sul lodo Alfano, ed è stata aperta questa mattina. "Dopo la sentenza della Consulta, il presidente del Consiglio non vuole dimettersi", si legge ancora, "noi diciamo basta". Tuttavia i mittenti assicurano che non intendono ricorrere "a bombe o coinvolgere innocenti", ma che sono pronti a una vera e propria rivoluzione armata come a Cuba. "Berlusconi, Fini e Bossi - capo delle nuove camicie nere - se volete evitare un nuovo 8 settembre dimettetevi entro le 23:59 del 16 ottobre", è l'avvertimento. FINI: "DELIRIO DI UN FOLLE" - "Auspico non si apra un dibattito sul nulla perchè l'ho letta ed è chiaramente il delirio di un folle". E' stato questo il commento del presidente della Camera Gianfranco Fini, sulla lettera di minacce a lui Bossi e Berlusconi. SOLIDARIETA' DELL'ANM - Piena "solidarietà" dell’Associazione Nazionale Magistrati a Silvio Berlusconi e agli altri esponenti del governo vittime della lettera di minacce. "Piena solidarietà - ha detto il presidente dell’Anm, Luca Palamara - ci mancherebbe altro. Siamo contrari a ogni forma di minaccia e di violenza".
17 ottobre 2009
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.repubblica.it/2009-10-17 Indirizzata al Riformista lettera con la stella a 5 punte. "Lasciate la politica o sarete uccisi" Solidarietà dall'Associazione dei magistrati e da Chiti, Pd: "Atto grave da non sottovalutare" Minacce a Berlusconi, Fini e Bossi firmate Comunismo combattente Fini: "Delirio di un folle". Il premier: "Continuo il mio lavoro come sempre" Minacce a Berlusconi, Fini e Bossi firmate Comunismo combattente Da sinistra, Gianfranco Fini, presidente della Camera, il premier Silvio Berlusconi e il ministro della Lega Umberto Bossi ROMA - Minacce a Berlusconi, Fini e Bossi. Sono scritte in una lettera che le Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente hanno fatto recapitare al quotidiano Il Riformista. Nella missiva, firmata con la stella a 5 punte, si indica le 23.59 di ieri come termine ultimo entro i quali il presidente del Consiglio, quello della Camera e il ministro leader della Lega avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni. "Lasciate la politica e il primo (il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ndr) si consegni alla giustizia comune perché in quella comunista la sentenza sarà inevitabile", si chiude il messaggio consegnato alla Digos di Roma. La lettera è stata spedita da Milano l'8 ottobre, all'indomani della decisione della Corte costituzionale sul lodo Alfano, ed è stata aperta questa mattina. "Dopo la sentenza della Consulta, il presidente del Consiglio non vuole dimettersi - si legge ancora - noi diciamo basta". I mittenti assicurano che non intendono ricorrere "a bombe o coinvolgere innocenti", ma che sono pronti a una vera e propria rivoluzione armata come a Cuba. "Berlusconi, Fini e Bossi - capo delle nuove camicie nere - se volete evitare un nuovo 8 settembre dimettetevi entro le 23.59 del 16 ottobre", è l'avvertimento. "Un'analisi - giudica il direttore del Riformista - molto ingenua, anche se si rifà alla stretta attualità". Il giudizio di Fini, uno dei tre destinatari delle minaccie, è ancor più tranciant: "E' palesemente il delirio di un folle. Ho letto la lettera e auspico che non si apra un dibattito sul nulla", suggerisce il presidente della Camera. Anche il premier non appare impensierito dalle parole delle Brigate per il comunismo combattente e ai parlamentari del Pdl, riuniti a Palazzo Grazioli, ha confidato che continuerà "il suo lavoro come sempre". Solidarietà ai tre politici è giunta da tutto il mondo politico, a cominicare dall'opposizione, perché "una cosa è lo scontro politico, tutt'altra le minacce di morte", è scritto in una nota del Partito democratico. Il vice presidente del Senato Vannino Chiti, esponente del Pd, definisce la lettera inviata al Riformista un "atto grave da non sottovalutare", e il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini avverte che "il destino e il futuro del governo Berlusconi sarà deciso dagli italiani, non certo dalla richiesta di dimissioni di violenti e terroristi". Anche l'Associazione dei magistrati ha espresso solidarietà a Berlusconi, Fini e Bossi "essendo l'Amn contrari a ogni forma di violenza". (17 ottobre 2009 |
L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.unita.it2009-10-17 Minacce a Berlusconi in una lettera al Riformista Il quotidiano "Il Riformista" ha ricevuto una lettera contenente minacce nei confronti del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, del presidente della Camera Gianfranco Fini e del leader della Lega Umberto Bossi. A confermarlo è stato il direttore Antonio Polito. Nella missiva, firmata Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente, si indicava le 23:59 di ieri come termine ultimo entro i quali i tre esponenti politici avrebbero dovuto rassegnare le dimissioni. "Lasciate la politica e il primo (Berlusconi ndr) si consegni alla giustizia comune perchè in quella comunista la sentenza sarà inevitabile", si chiude il messaggio consegnato alla Digos di Roma. La lettera è stata spedita da Milano l'8 ottobre, all'indomani della decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, ed è stata aperta questa mattina. "Dopo la sentenza della Consulta, il presidente del Consiglio non vuole dimettersi", si legge ancora, "noi diciamo basta". Tuttavia i mittenti assicurano che non intendono ricorrere "a bombe o coinvolgere innocenti", ma che sono pronti a una vera e propria rivoluzione armata come a Cuba. "Berlusconi, Fini e Bossi - capo delle nuove camicie nere - se volete evitare un nuovo 8 settembre dimettetevi entro le 23:59 del 16 ottobre", è l'avvertimento. "Non possiamo che esprimere solidarietà, essendo contrari a ogni forma di violenza" è il commento del presidente dell'Anm Luca Palamara dopo la lettera di minacce rivolta al premier Silvio Berlusconi, a Gianfranco Fini e a Umberto Bossi, fatta recapitare a "Il Riformista". 17 ottobre 2009 |
il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito Internet http://www.ilsole24ore.com2009-10-17 Minacce a Berlusconi, Fini e Bossi in lettera al Riformista 17 ottobre 2009 Gianfranco Fini, Silvio Berlusconi e Umberto Bossi (Ansa) "Dai nostri archivi" Il nodo giustizia: da Fini via libera "condizionato" Bossi: "Guerra se si ferma il federalismo" L'asse Fini-Bossi: niente elezioni, avanti con le riforme Biotestamento e regionali: premier stretto tra Fini e Bossi Con la mossa di Berlusconi il 25 aprile diventa bipartisan Una lettera contenente minacce al premier Silvio Berlusconi, al presidente della Camera Gianfranco Fini ed al leader della Lega Umberto Bossi, è stata recapitata stamane, a Roma, alla redazione del Riformista. A renderlo noto è stato il direttore del quotidiano, Antonio Polito, a cui era diretta la missiva. La lettera, firmata dalle 'Brigate rivoluzionarie per il comunismo combattente', contiene una analisi politica alla luce della sentenza della Corte Costituzionale sul lodo Alfano, una analisi - spiega il direttore del Riformista - "molto ingenua, anche se si rifà alla stretta attualità". La missiva, recapitata stamane alle 10, e inviata per posta lo scorso 8 ottobre da Milano, si chiude con minacce al presidente del Consiglio, al presidente della Camera Fini ed al Senatur, annunciando una "rivoluzione armata", facendo riferimento all'8 settembre del 1943 e all'inzio della lotta partigiana, spiega ancora Polito. Le sedicenti 'Brigate rivoluzionarie' scrivono tra l'altro che la Corte Costituzionale con la sua sentenza sul lodo ha fatto una scelta. Quindi, l'ultimatum, peraltro scaduto ieri alle 23.59, a Berlusconi, Fini e Bossi: si devono dimettere per evitare una rivoluzione armata come a Cuba, ha ancora spiegato Polito che ha immediatamente consegnato alla Digos la Lettera. 17 ottobre 2009
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